Un progetto di sostegno e sinergia a favore dei caregiver
Si chiama Cuorgiver e parla di ascolto, cura e presenza che scaldano.
È il nuovo progetto realizzato grazie alla quinta edizione del Bando Socio-Sanitario
promosso dalla Fondazione CON IL SUD per l’annualità 2023 a sostegno dei caregiver -
persone che quotidianamente assistono familiari con bisogni di cura elevati – e prevede
percorsi di supporto volti ad alleviarne il carico assistenziale e a potenziare i servizi per gli assistiti.
Il progetto – che vede in sala di regia la Cooperativa Sociale Amos in una rete di dieci
partners, tra cui la Diocesi di Lanusei – è scritto e ideato attraverso una programmazione attenta ai bisogni del territorio e focalizzata su obiettivi e azioni da mettere in campo. Si rivolge a 50 caregiver familiari di persone con demenza senile, Alzheimer o autismo e ha una durata complessiva di 36 mesi.
Anima del progetto.
Il progetto ha già avviato il centro di ascolto e di aiuto per tutte le persone che vivono una condizione di fragilità, malessere e sofferenza dovuta alla malattia di un familiare e al conseguente impegno nell'assistenza e nella cura. L’individuazione dei beneficiari avviene in collaborazione con gli enti responsabili dei servizi sociali e il centro d’ascolto della Caritas.
Il centro – aperto tre giorni alla settimana a Tortolì, nell'aula 4 dell'Auditorium Fraternità, presso gli spazi Caritas: martedì mattina dalle 9.30 alle 13; mercoledì e giovedì dalle 15.30 alle 18.30 – oltre a essere un punto di confronto e conforto per le famiglie (grazie alla presenza delle operatrici delle Associazioni Nel mondo di Giò e La soffitta di Peo, con esperienza nel campo) – in cui viene fornita assistenza, informazioni sui diritti del malato, orientamento ai servizi e alle risorse sanitarie e mediche presenti sul territorio – è anche un osservatorio in cui saranno raccolti dati statistici rispetto ai bisogni dei caregiver e dei malati,
nell’ottica di dare una risposta sempre più coerente e puntuale alle loro esigenze. A sostegno dei familiari che assistono viene offerto anche un adeguato supporto psicologico grazie all’Associazione La soffitta di Peo.
Per riaccendere, in chi si prende cura di un familiare non autosufficiente, l'interesse nei confronti della cultura e dare loro nuove occasioni di socializzazione e svago, sono già iniziate alcune attività culturali e musicali (le iniziative spaziano dalla musica, al teatro, allo sport, alle letture a domicilio), a cui seguiranno visite guidate ai musei del territorio e convegni sul tema dei caregiver.
Da gennaio sono previste, inoltre, attività di animazione e formazione ai cargiver, alle
imprese e agli enti pubblici del territorio sul tema del welfare aziendale, al fine di creare un'infrastruttura stabile e solida che possa aiutare i caregiver a usufruire di altri servizi per i propri familiari, evitando di uscire completamente dal mondo del lavoro.
A oggi sono stati accolti 15 caregiver. Entro il triennio si pensa possano essere 50.
Possono accedere gratuitamente ai servizi del progetto tutte le persone che assistono un
proprio familiare in maniera continuativa e che necessitano di ascolto, aiuto e
orientamento.

